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REPORT CONVEGNO 2014


Report Convegno 2014

La terza danza. Espressione, movimento, creatività dopo i 60 anni

di Laura Delfini

Il 7 e l’8 dicembre 2014 si è svolto a Roma il nostro convegno La terza danza. Espressione, movimento, creatività dopo i 60 anni focalizzato, appunto, sulla danza dedicata alla terza età. Si è trattato di un approfondimento del più ampio ambito della cosiddetta community dance di cui la DES si occupa sin dal 2004.

Malgrado già durante i convegni Oltre la scuola. Le nuove vie della danza tra condivisione, integrazione e differenze (2004) e DiversEtà. Danzare a tutte le età: riflessioni e proposte operative (2010) la tematica della danza per la terza età fosse stata presente, il nostro ultimo appuntamento ha visto l’argomento al centro della discussione.

In apertura della prima giornata, gli interventi del prof. Capobianco e della dott.ssa Poggini, pur nella loro specificità, hanno fornito utili informazioni e stimolanti spunti di riflessione, alcuni dei quali richiamati durante le giornate di convegno anche perché incoraggianti per gli operatori, come, ad esempio, la conferma del valore del praticare la danza in età avanzata. Altri pensieri che hanno risuonato sono stati la geriatria come ambito che considera la persona nella sua interezza e il concetto di medicina come arte.

Con la relazione della prof.ssa Casini Ropa dal titolo La ‘buona grappa’ del vecchio danzatore il convegno è entrato nello specifico della danza; l’intervento è stato incentrato sui danzatori anziani, ricordando come, fino a poco tempo fa, la definizione ‘danzatore anziano’ fosse recepita come un ossimoro. Attraverso immagini e parole siamo stati guidati lungo un percorso storico e poetico incontrando, fra gli altri, Kazou Ohno, Dominique Dupuy e Ann Halprin.

Il pomeriggio si è aperto con le relazioni di due operatori inglesi supportate da materiali video: Simona Scotto, italiana attiva in Gran Bretagna, ha raccontato la sua attività con la Company of Elders del Sadler’s Wells e Fergus Early la sua lunga esperienza di attività con persone della terza età, sia come didatta sia come coreografo. Early non ha trascurato di illustrare la sua azione di diffusione della danza per e con la terza età attraverso il dialogo anche con ambienti al di fuori della danza stessa per promuoverne la valenza.

Si è poi svolta una tavola rotonda condotta da Laura Delfini con Madeleine Braun, Laura Moro, Silvia Rampelli, Theodor Rawyler e Franca Zagatti. Ciascun operatore ha portato un breve video significativo del proprio attuale lavoro con gli anziani. Durante la conversazione sono emersi i racconti personali sulle occasioni che hanno dato inizio all’attività in questo ambito e le relative prime impressioni, ma anche tematiche importanti sulla relazione con i diversi contesti e con le persone che via via si incontrano, il tutto nel rispetto e nella valorizzazione di personali e diversificate filosofie di insegnamento.

La mattinata della seconda giornata ha preso avvio con una relazione di Elena Viti che ha offerto un ricco excursus di video selezionati seguito da una rapida illustrazione di alcuni documenti sulla danza per e con la terza età elaborati in altri paesi (Francia, Gran Bretagna) e reperibili on-line.

Franca Zagatti ha aperto la sezione dedicata ai gruppi di lavoro dando l’avvio a partire da due spunti: prendendo ispirazione dal pensiero della DES definito sin dalla sua fondazione e raccolto in una piccola pubblicazione interna in cui rispondevamo a cinque domande: “Perché la danza?” “Quale danza?” “Per chi?” “Come?” “Dove?”. Il secondo spunto è stato offerto da un documento consegnato da Fergus Early ed elaborato dalla Foundation for Community Dance e dalla Green Candle Dance Company.

I partecipanti si sono organizzati in piccoli gruppi e, dopo un lavoro che ha visto tutti attivi e partecipi, ci si è nuovamente riuniti per condividere assieme le parole e i concetti trovati.

Subito dopo il convegno sono stati raccolti i contenuti emersi dall’attività dei gruppi di lavoro. Questa lista è poi stata inviata ai soci.

Ci piace concludere con una delle frasi che abbiamo scelto per la sua verità ed essenzialità.

“La danza permette di recuperare la capacità di esprimersi, di attivare la creatività e l’immaginazione, di fare esperienza dell’arte e della bellezza e di restituirla al mondo in una nuova prospettiva”.

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